Sarsina è in grado di orffrire al turista monumenti e prodotti enogastronimici di grande interesse che meritano di essere conosciuti e apprezzati.
PIAZZA PLAUTO
Iniziamo da Piazza Plauto, dominata dalla maestosa Basilica Concattedrale di San Vicinio, i cui orssi mattoni tramonto si tingono di un colore ancora più intenso.
La piazza, di forma rettangolare in direzione sud-nord, coincide quasi perfettamente con il Foro dell'antica Sassina, e costituisce ancora oggi per i sarsinati il loro principale punto d'incontro.
Un vero salotto nel quale i sarsinati - e non solo - amano fare conversazione, anche nelle giornate di pioggia grazie ai portici che la avvolgono per tre dei sui quattro lati.
La piazza costituisce anche il "centro commerciale" dei sarsinati.
Dalle arcate dei portici fanno - infatti - capolino numerosi punti di ristoro e negozi pesso i quali è anche possibile acquistare gli apprezzati prodotti dell'enogastonomia sarsinate.
IL CENTRO STORICO
Ai margini della Piazza sono presenti punti di indubbio interesse:
- la cosiddetta "Casa di Plauto", al termine di Via G. Capello: è un antico edificio di origine romana che per tradizione si associa a Tito Maccio Plauto: il più grande commediografo latino che a sarsina ebbe i suoi natali nel 254-250 a.C., e che la Città ricorda con uno dei più importanti Festival italiani di prosa: il PLAUTUS FESTIVAL;
- gli scavi di Via IV Novembre: all'interno dell'elegante edificio in mattoni rossi, che ospita anche l'Ufficio di Informazioni Turistiche, è possibile scoprire uno spaccato della storia più antica di Sarsina. Muri massicci, pareti intonacate, condotte fognari ee mosaici pavimentali disegnano la storia della Città di sarsina dall'epoca romana fino al medioevo;- l'insigne mausoleo a edicola di Obulacco, posto all'ingresso della Città nel Parco delle Rimembranze ad onore dei Caduti di tutte le guerre, proveniente dalla necropoli della vicina Pian di Bezzo;
- i seicenteschi "Torricini" si trovano a breve distanza dal mausoleo di Obulacco, proseguendo lungo Viale Matteotti. Furono fatti erigere dal vescovo conte a difesa della sua residenza sui ruderi delle mura romane;
- la passeggiata può continuare a ritroso risalendo Via Cesio Sabino. Qui si trova, a fianco della Chiesa del Suffragio, s'eleva il monumento eretto negli anni cinquanta al grande commediografo sarsinate Tito Maccio Plauto. L'altorilievo bronzeo di Duilio gambellotti, raffigurante la musa plautina e le gioconde maschere del teatro comico, rende pregevole il monumento, caratterizzato da una mutila colonna di marmo africano che "Roma trasse dalle antiche vestigia" e inviò simbolicamente a Sarsina per voto degli autori Drammatici Italiani.
GASTRONOMIA
Il prodotto più conosciuto della gastronomia sarsinate è, indubbiamente, "Pagnotta Pasquale", da consumarsi durante la Quaresima e il tempo di Pasquale, ed acquistabile nei due forni, Bacciocchi e Rossi, e nella Pasticceria Walter.
La Pagnotta Pasquale è' un dolce tipico di Sarsina e della media Valle del Savio,
come riconosciuto recentemente dall'autorità regionale.
A forma di cupola, dal
diametro variabile, la pagnotta esalta l'incontrodi uova e zucchero con la
farina di frumento, agitata dal lievito come nel buon pane casareccio cotto nel
forno.
Essa si identificava un tempo con la stessa festa pasquale, divenendo
cibo rituale, e quindi immancabile anche nella casa dei più umili, disposti,
per bisogno, ad invocare nelle campagne la "carità dell'uovo benedetto e
delle farina" nel nome del Cristo risorto.
Così, al mattino di
Pasqua, ricchi e poveri erano accomunati da una colazione a base di
pagnotta e uova sode, benedette dal sacerdote durante la tradizionale visita
alle famiglie.
Si continuava a gustare la pagnotta anche nei giorni successivi
e sino alla Domenica in Albis laddove se ne era impastata una per ogni
componente della famiglia, curando la cottura delle formelle via via lievitate
nei giorni freddi, tra...le candide lenzuola di un letto intiepidito dal
"prete" (lo scaldaletto).
Oggi, nel forno pubblico a temperatura
regolabile, la pagnotta recupera con igienica razionalità i sapori antichi,
genuini della tradizione: una tradizione particolarmente radicata a Sarsina ed asaltata dalla sagra sarsinate di
fine Quaresima.
Sotto i portici della Piazza sono anche presenti tre macellerie - Averardi, Camillini e Pisani - presso le quali è possibile acquistare la tradizionale "Salsiccia matta".
Per la Salsiccia Matta valgono le stesse considerazioni
fatte per tutti gli altri prodotti alimentari di origine suina.
Da sempre nulla
va sprecato di questo utile animale; tutto deve servire, ed i più abili
macellai hanno sempre ottenuto delizie dall'attenta "partitura" delle
carni.
La storia della Salsiccia Matta si perde nei racconti dei vecchi
abitanti delle valli romagnole e dentro a questo insaccato si conservano le
virtù del territorio e dei suoi generosi abitanti.
La preparazione della "Salsiccia Matta" è effettuata con la macinatura delle carni selezionate in
tritacarne in modo che l'impasto sia a macinatura media.
L'impasto viene
insaporito e particolarmente aromatizzato con una concia di sale, pepe, vino
rosso e aglio spremuto.
La "Salsiccia Matta" è insaccata in budello naturale di
suino, budellina, diverso colore che assume dipende dal tipo di carni
utilizzate che lo rendono più o meno scuro. Abitualmente questo prodotto
viene consumato fresco e cotto alla griglia, ma può essere anche stagionato
oppure conservato sott'olio.
La cottura alla brace ne esalta la sapidità e il
gusto.
Le preparazioni a base di maiale in genere si sposano bene con vini
secchi o amabili, frizzanti oppure rossi con buona acidità, anche mossi come il
Barbera. Con le salsicce piccanti è doveroso abbinare il Sangiovese di Romagna, magari delle apprezzate cantine della vicina Mercato Saraceno.
Dalla "Betta" e nei ristoranri di Sarsina è ottima la Piadina, alla quale si abbinano mirabilmente i prosciutti e gli insaccati di produzione locale.
Oltre alla piadina è doveroso da assaggiare i rustici "gussùn" o "guscioni", anch'essi cotti sulla "lastra" come la piadina.
I "gussùn" non sono altro che una sfoglia con un
ripieno di zucca e patate o di erbette, preferibilmente dei campi., anche se ora è possibile averli anche con ripieni diversi.