La Via Crucis



Anche la Città di Sarsina ha un suo percorso della Via Crucis.

Sono quindici le edicole-stazioni che, partendo dal giardino dell’Episcopio, di fianco alla Concattedrale (ove è stata eretta la stazione riassuntiva del percorso), ci conducono su su fino a Calbano.

L'intero percorso, lungo poco più di due chilometri, si snoda quasi per intero lungo la Strada Provinciale n. 128 che da Sarsina porta a Ranchio.

Le stazioni, collocate in media ogni 160 metri, sono realizzate in legno ad eccezione della prima che, essendo collocata nel centro storico del paese, è stata costruita in pietra serena.

Ogni edicola contiene al suo interno una formella di maiolica di Deruta  rappresentante i vari momenti della Via Crucis. Sul tettuccio di ogni edicola è collocato un piccolo pannello solare che la illumina durante la notte.

La Via Crucis è stata inaugurata e benedetta dal Vescovo Douglas Regattieri giovedì 21 marzo 2013, nell’ambito della visita pastorale alla Parrocchia di Sarsina.

La Via Crucis è stata realizzata grazie all’intraprendenza e al lavoro del sig. Secondo Zattini e di numerosi parrocchiani e istituzioni locali che hanno condiviso fin da subito con entusiasmo e generosità questa sua ammirabile idea.


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La Passione del Signore

Tra i pii esercizi con cui i fedeli venerano la Passione del Signore pochi sono tanto amati quanto la Via Crucis. Attraverso il pio esercizio i fedeli ripercorrono con partecipe affetto il tratto ultimo del cammino percorso da Gesù durante la sua vita terrena: dal Monte degli Ulivi, dove nel «podere chiamato Getsemani» (Mc 14, 32) il Signore fu «in preda all’angoscia» (Lc 22, 44), fino al Monte Calvario dove fu crocifisso tra due malfattori, al giardino dove fu deposto in un sepolcro nuovo, scavato nella roccia.

Testimonianza dell’amore del popolo cristiano per il pio esercizio sono le innumerevoli Via Crucis erette nelle chiese, nei santuari, nei chiostri e anche all’aperto, in campagna o lungo la salita di una collina, alla quale le varie stazioni conferiscono una fisionomia suggestiva.

La Via Crucis è sintesi di varie devozioni sorte fin dall’alto Medioevo: il pellegrinaggio in Terra Santa, durante il quale i fedeli visitano devotamente i luoghi della Passione del Signore; la devozione alle “cadute di Cristo” sotto il peso della croce; la devozione ai “cammini dolorosi di Cristo”, che consiste nell’incedere processionale da una chiesa all’altra in memoria dei percorsi compiuti da Cristo durante la sua Passione; la devozione alle “stazioni di Cristo”, cioè ai momenti in cui Gesù si ferma lungo il cammino verso il Calvario perché costretto dai carnefici, o perché stremato dalla fatica, o perché, mosso dall’amore, cerca di stabilire un dialogo con gli uomini e le donne che assistono alla sua Passione. Nella sua forma attuale, attestata già nella prima metà del secolo XVII, la Via Crucis, diffusa soprattutto da san Leonardo da Porto Maurizio († 1751), approvata dalla Sede Apostolica ed arricchita da indulgenze, consta di quattordici stazioni.

La Via Crucis è una via tracciata dallo Spirito Santo, fuoco divino che ardeva nel petto di Cristo e lo sospinse verso il Calvario; ed è una via amata dalla Chiesa, che ha conservato memoria viva delle parole e degli avvenimenti degli ultimi giorni del suo Sposo e Signore.

Nel pio esercizio della Via Crucis confluiscono pure varie espressioni caratteristiche della spiritualità cristiana: la concezione della vita come cammino o pellegrinaggio; come passaggio, attraverso il mistero della Croce, dall’esilio terreno alla patria celeste; il desiderio di conformarsi profondamente alla Passione di Cristo; le esigenze della sequela Christi, per cui il discepolo deve camminare dietro il Maestro, portando quotidianamente la propria croce.

Per tutto ciò la Via Crucis è un esercizio di pietà particolarmente adatto al tempo di Quaresima.
 

Congregazione per il Culto Divino
 e la disciplina dei Sacramenti,
Direttorio su pietà popolare e liturgia - 
Principi e orientamenti, 131-133

 


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